venerdì 8 maggio 2009

Valore Paese: ecco le 12 aree ex Difesa da valorizzare a BOLOGNA

(ANSA) - BOLOGNA - Ecco una descrizione particolareggiata delle dodici aree appartenute alla Difesa e che da oggi, attraverso l'Agenzia del Demanio , entrano nelle disponibilita' del Comune di Bologna , per essere valorizzate ad uso civile.
Caserma San Mamolo (5.250 metri quadrati di superficie totale) L'immobile, che fa parte del piu' antico complesso del convento e della chiesa della SS. Annunziata, e' situato lungo i viali di circonvallazione sud, a ridosso del centro storico. Il complesso e' stato oggetto di lunghi restauri che hanno consentito di riportare alla luce l'elegante portico sulla via S. Mamolo e di restaurare le pitture che ne decorano le lunette. Il complesso presenta una solida struttura muraria in mattoni intonacata e tinteggiata esternamente nel caratteristico colore ''rosso bolognese''. Il ministero per i Beni e le Attivita' culturali ha riconosciuto il suo particolare interesse storico-artistico.
Compendio Monte Paterno (9.396 metri quadrati di superficie totale) Complesso originariamente adibito a polveriera situato nella peroferia sud della citta' in una zona agricola collinare di tutela ambientale a circa 5 km dal centro di Bologna. La struttura di forma quadrata confina con terreni agricoli e con il Parco di Monte Paderno.
Ex Polveriera Val d'Aposa (7.844 metri quadrati di superficie totale) Situato ai piedi della zona collinare a sud della citta' a circa 2 km dai viali di circonvallazione sud, il complesso insiste su un'area molto interessante dal punto di vista commerciale in quanto vicina al centro cittadino e con una rilevante presenza di verde. La struttura e' di interesse storico: uno dei magazzini, l'originaria polveriera, e' un raro esempio di architettura militare ottocentesca in Emilia-Romagna.
Caserma Sani-Commissariato militare Casaralta (113.885 metri quadrati totali) La struttura si estende in una zona pianeggiante a nord della stazione e del centro di Bologna e prospiciente alla zona fieristica. Il complesso, il cui stato di conservazione e' buono, si compone di diversi edifici anche di notevoli dimensioni.
Ex infermeria quadrupedi San Vittore (2.736 metri quadrati totali) Il complesso e' situato nella periferia sud di Bologna, in posizione collinare a circa 1,5 km dal perimetro esterno del centro, nei pressi dell'ex Seminario arcivescovile. La struttura, che si trova in buono stato di conservazione, si articola in due strutture con tettoia in parte chiusa, che in passato furono destinate prima a polveriera poi a stalla per la cura degli animali utilizzati per le attivita' militari. L'intera zona comprende aree di valore naturalistico.
Caserma Mazzoni – Porzione Esercito (55.057 metri quadrati totali) La struttura, in passato denominata Forte di Beldiporto, si trova alla periferia est di Bologna, nella zona residenziale ''Murri''. Confina con l'ala della caserma in uso al 5° Battaglione Carabinieri. E' un complesso dalle forme squadrate costituito da un'ampia area di pertinenza e da una serie di palazzine adibite ad alloggi e prevalentemente costruite in muratura di mattoni. Ci sono inoltre locali di servizio, tettoie e capannoni per il ricovero degli automezzi. L'insieme si estende per circa due ettari e intorno al complesso si estendono alcune aree verdi.
Area Ex Sta.Ve.Co (87.500 metri quadrati totali) Il complesso, situato in posizione collinare si sviluppa lungo i viali di circonvallazione sud, nella zona a ridosso del centro storico cittadino. Si tratta di un'area di particolare pregio sia per la presenza di spazi verdi sia per la qualita' delle abitazioni. Venne edificata a partire dall'unita' d'Italia e utilizzata prima come laboratorio pirotecnico, poi come arsenale militare, infine come officina per i mezzi pesanti. L'intero immobile e' stato dichiarato di particolare interesse artistico e storico dal ministero per i Beni e le Attivita' culturali ''per le particolari costruzioni dei fabbricati che documentano l'evolversi della tecnologia edilizia tra otto-novecento''.
Orti sociali per anziani Porzione Prati di Caprara Est (16.890 metri quadrati totali) - È situato nella prima periferia della citta', in una zona aperta e non edificata. L'area, di forma triangolare e pianeggiante, e' in parte occupata da una vasta struttura sanitaria dell'Ospedale Maggiore e in parte dall'amministrazione militare. L'appezzamento, il cui stato di conservazione e' buono, e' completamente recintato con una rete metallica e con un muretto di cemento armato. Su una parte di esso sorge una centrale termica.
Caserma Chiarini (25.824 metri quadrati totali) L'imponente struttura e' situata nella periferia di Bologna, nella zona industriale che si estende in localita' Le Roveri. È composta da cinque costruzioni in buono stato di conservazione circondate da alcuni campetti sportivi e da una vasta area prevalentemente adibita a verde. Parte dei locali e' ora utilizzata dalla Prefettura.
Ex Batteria Dat Alemanni (metri quadrati 2.237 totali) Il terreno si estende nella periferia della citta', in un'area agricola delimitata a nord dalla ferrovia, ad est dalla tangenziale e a sud dalla via del Terrapieno. Sugli altri lati confina con campi coltivati. Il bene era originariamente adibito a postazione di batteria contraerea poi, dal 1959, fu dato in concessione a privati per coltivazioni agricole. Il terreno e' pianeggiante e di forma trapezoidale.
Ex Direzione Lavori (1.531 metri quadrati totali) Il complesso si estende a nordovest della citta', nei pressi della rete autostradale A14, all'aeroporto di Bologna ''Guglielmo Marconi'' e al fiume Reno. In mediocre stato di conservazione, la struttura, la cui superficie coperta e' minima rispetto a quella scoperta, e' costituita da un corpo di fabbrica a due piani e da un'area di pertinenza caratterizzata da una folta vegetazione spontanea. Area Prati di Caprara Est Ex Area Addestrativa (271.492 metri quadrati) Il complesso, insieme agli Orti sociali per anziani, costituisce l'Area Prati di Caprara Est. Si trova a nordovest di Bologna in Via dell'Ospedale nei pressi della rete ferroviaria. La struttura in passato era utilizzata per l'addestramento del corpo militare. E' articolata da una ventina di fabbricati, di cui sei utilizzati come ricoveri dei mezzi militari, e una serie di palazzine adibite ad alloggi

Nessun commento:

Posta un commento

Sono candidata al consiglio comunale di Bologna con il Partito Democratico per Delbono sindaco

LE RAGIONI DEL MIO IMPEGNO
Mi sono iscritta al PD a Roma, dove lavoro spesso. Bologna e l’Emilia mi fanno da scuola. Non c’è buon governo senza buona sanità. Bologna lo ha insegnato con assessori come Eustachio Loperfido. Per questo la lotta qui è più importante. Ho chiesto di candidarmi per lottare insieme a chi sa unire, armonizzare stato sociale, conti economici, sviluppo. Lottare comunque, insieme. Ognuno portando il proprio cuore e il proprio cervello per difendere e migliorare una cultura, un ambiente, rapporti fra persone, sicurezze, tollerenze, bellezze da condividere. Voglio una Bologna, un’Italia che siano governate da donne e uomini. Non da Re Guaritori grandi e piccoli.

LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE
Mancano i soldi, il governo Berlusconi taglia i finanziamenti ai Comuni. La crisi, l’attacco della destra devono farci tirar fuori tutta la nostra fantasia e la bellezza del lottare. Con concretezza, convinzione, umiltà. Questo credo sia il compito di un consigliere comunale: facendo funzionare al massimo la testa senza montarsi la testa.
Ancora più nella situazione attuale, dobbiamo far bella Bologna nella sua quotidianità. Nei quartieri e nel centro, nel traffico, nei portici, nei muri, nelle vetrine. Nei servizi sociali e sanitari, nella casa. Agire con i soldi che abbiamo, cambiare abitudini sbagliate, studiare insieme soluzioni. Inventarsi una partecipazione per il nuovo Millennio. Creare la Bologna dei cittadini. E’ la nostra proposta a un’Italia che vogliamo cambiare.

VIVA I QUARTIERI
Bisogna far cultura tutti i giorni, in tutti gli ambiti. Il degrado nasce dal distacco fra una città e i suoi abitanti. Quelli nati qui, quelli che vi arrivano per studiare e lavorare o solo per sfangare la vita. Gli immigrati. Folla composita. Non un tutto unico da incontrare in modo razziale, razzista.
Avete presente la gentilezza, la disponibilità, l’arguzia che si porta dietro un sacco di gente di Bologna? Si possono promuovere gruppi che passano in rassegna il proprio quartiere, segnano quello che non va: bidoni della spazzatura, scritte, sporcizia e via di seguito. E segnalano cosa si può fare. Riunirsi per decidere il da fare. Il Consiglio di quartiere diviene strumento di partecipazione quotidiana. Nessun miracolo, nessun paradiso, miglioramenti giorno per giorno. Bisogna inventarsi un modo di stare insieme. Bar disposti ad organizzare tornei, mini feste di strada, parrocchie da collegare, negozi da salvare, tanto si può escogitare, fare.

PITTORE TI VOGLIO PARLARE
La zona universitaria e il centro in genere sono l’immagine di Bologna. La sua difesa sia affidata al controllo notturno di pattuglie di vigili urbani che segnalino e impediscano devastazioni, scritte, porcherie varie. Non fermandosi al centro ma estendendosi a tutta Bologna. In contatto con Ps e Cc.
Bisogna coinvolgere i giovani, gli studenti. Cercare di portare i writer, i graffitari della bomboletta a ragionare su cosa farebbero se potessero pensare un pezzo di strada. Cosa programmerebbero, invece di scarabocchiare una scritta e scappare. Tramutare i nuovi barbari in nuovi cittadini. Senza rinnegare la loro cultura. I vandali veri possono essere isolati solo dagli altri giovani, in un confronto continuo, programmato, fin istituzionale.

NEGOZI, PORTICI, TRAFFICO
La bellezza non va però tutelata a senso unico. Bologna non può permettersi vetrine brutte. Il problema è della Sovrintendenza, ma le associazioni dei commercianti non possono non ragionare sul , sul rapporto fra negozi, mercanzia, serrande, insegne, interni per fare di Bologna una città con un richiamo ad hoc. Le strade di Bologna sono questo. Monumenti.
I portici sono questo: monumenti. La manutenzione non riguarda il pezzetto privato, ma deve coinvolgere tutto il percorso. Bisogna inventarsi strutture anche istituzuonali ad hoc.
Il traffico e la sua regolamentazione devono essere inseriti in questa visione di città bella, da godere. La mobilità è decisiva, ma lo è anche liberare il più possibile strade che sono il racconto di Bologna. Bologna non ha grandi monumenti, ma è un monumento come città. su questo bisogna ragionare. in tutte le città del mondo i centri che hanno risolto il problema del traffico (con garage, parcheggi, anche divieti) si sono arricchiti e hanno arricchito chi ci lavora. Punto spinoso da sempre, ma da affrontare a Bologna una volta per sempre.

DALLA VIA EMILIA AL WEST
La città è storia e mito: tanto più una città come Bologna. Bologna può diventare la CAPITALE SIMBOLICA di una storia cittadina che si fa storia nazionale. Formazione della città, dello Stato. Commerci. Integrazione. Giovani e vecchi. Cittadinanza. Cittadini e forestieri. Ospitalità. Guerra. Pace, Fede. Epoche. Valori. E' una storia in divenire.
Attorno si può creare un meccanismo vivo. Incontri, conferenze, spettacoli. Coinvolgimenti delle realtà locali. Università in testa, artisti, musicisti. Anche così si può tentare di recuperare, contattare i . I giovani. Insieme a loro, ricostruisci la storia.
Usare i contenitori esistenti, trovarne altri, come per il Museo della Memoria. Per ogni contenitore, una parola-chiave attorno a cui costruire il senso dell'intervento. Una specie di vocabolario cittadino. Un percorso fondato sulle PAROLE che costruiscono una città. Un esempio: via Fondazza. Ovvio il riferimento a Giorgio Morandi. Ma si potrebbe innalzare in quel luogo il discorso sulle ombre. Ombre di Morandi, ombre dei portici, convivenza, socialità dei portici, passeggio, pioggia combattuta. Se uno vuole pure OMBRE di Bologna: i suoi misteri, le sue lotte.

SCUOLE E MUSEI PER DIVERTIRSI
Il Comune di Bologna deve aprire uno “Sportello della Cultura” per tutti quelli che nella nostra città si occupano di cultura per ascoltare le loro richieste, iniziative. Per coordinarle in modo che la comunicazione sia univoca, faccia sistema.
Quasi ogni facoltà universitaria ha un suo museo, una sua biblioteca. Sono luoghi da vivere per la città. Creando uno scambio cittadini-ateneo con cui si combatte anche il degrado. Nella zona universitaria c’è anche il Teatro Comunale. Inventrasi eventi aperti al pubblico gratis in occasioni di grandi opere liriche o grandi concerti usando i musicisti, i cantanti. Abbinando il tradizionale al moderno.
Il Comune non ha finanziamenti sufficienti per l’estate. Teniamo aperti i musei alla sera. E’ anche il modo per creare un filo rosso, mostrare davvero che i musei sono Bologna.Quasi tutti i musei hanno un giardino interno. Animiamolo con musica, bar ed arrichiamolo con esposizioni estemporanee di artisti bolognesi. Oppure organizziamo in una piazza o in un cortile una sorta di gara tra scuole di ballo (a Bologna ne abbiamo tantissime), magari con i ballerini che trascinano gli spettatori.
L’abbiamo già fatto, rifacciamolo.
Oltre ai presidi delle facoltà universitarie occorre avvicinare i presidi delle scuole medie inferiori e superiori. Già esiste una sorta di esibizione teatrale tra le varie scuole superiori di Bologna. Occorre incrementare queste iniziative. Perché non rimangano di nicchia (solo parenti ed amici degli attori in miniatura) BISOGNA COINVOLGERE QUALCHE ATTORE PROFESSIONISTA, bolognese o di passaggio, allargare il discorso sul teatro, la vita di un attore, i grandi che hanno fatto il teatro….
Altro punto focale da valorizzare è l’Accademia di Belle arti, anch’essa nella “famigerata” zona universitaria. In quella sede già si tengono corsi sulla comunicazione dell’arte ed altro ancora. Già fanno qualcosa, ma per il momento è tutto a spot. Il cittadino passa per caso ad esempio in via Guerrazzi e trova sotto il portico un laboratorio di avvicinamento all’arte dedicato ai bambini della scuola materna ed elementare. Questi eventi non devono più essere casuale.

LA RETE DELLO SPORT
Chiamiamola RETE DELLO SPORT. Il termine figlio dei computer è abusato ma dà un’idea precisa quando si parla di amministrazione e della necessità di collegare le diversità, mantendole e insieme coinvolgendole in un programma unico. La Rete dello Sport può essere una grande opportunità per Bologna. Come realtà amministrativa ed esempio nazionale. La mia proposta è Vincolare la costruzione di qualsiasi impianto sportivo (e di ogni progetto ad esso annesso) all’impegno legale da parte degli operatori di procedere alla manutenzione di una serie di strutture sportive esistenti(centri civici, campi da calcio e basket, di sport vari, piscine, palestre). Vincolo con numero fissato di anni, da ridiscutere alla scadenza. Indispensabileun accordo con il Provveditorato agli studi ed il coinvolgimento dei Comuni nella zona metropolitana di Bologna. L’obiettivo è: Non costruire se non si recupera l’esistente. E’ una vera strategia politica, economica, culturale, di educazione civica ed azione programmatica

PROGETTO PROSPERITA’
Prospettive strategiche e linee di proposta per il settore delle scienze della vita e delle applicazioni sanitarie
Le scienze della vita costituiscono la più importante e completa piattaforma di convergenza fra scienza fondamentale, aggregazione tecnologica, organizzazione dei sistemi di cura e personalizzazione dell’assistenza. Per questo è importante governare il complesso della catena del valore dalla ricerca fondamentale alle organizzazioni diagnostico-terapeutico-riabilitative territoriali. Lo sviluppo clinico è il perno tra ricerca, applicazione e diffusione di conoscenza. Tra apprendimento e momento organizzativo anche terapeutico. Soprattutto in relazione alle possibilità aperte dalle biotecnologie e anche all’integrazione, nel settore biomedicale, con le esigenze tecnologiche che si profilano all’orizzonte. L’obiettivo è lavorare sulla sanità territoriale affinchè entri nel grande circuito della ricerca clinica, snellendo le procedure, coinvolgendo i medici di medicina generale, gli infermieri dell’assistenza domiciliare, i poliambulatori. Si otterrano, aggiornamenti professionali, cure più avanzate, entrate economiche, utili alla sanità in questo momento di grandi tagli agli enti locali.

QUESTA E’ LA CITTA’ DOVE VOGLIAMO VIVERE

"Io sospiro per Bologna... dove i forestieri non trovano riposo per le gran carezze che ricevono... in Bologna, nel materiale e nel morale, tutto è bello... gli uomini sono vespe senza pungolo; e, credilo a me, la bontà di cuore vi si trova effettivamente, anzi vi è comunissima, e che la razza umana vi è differente da quella di cui tu ed io avevamo idea". (Giacomo Leopardi)


IL 21 e 22 GIUGNO VAI A VOTARE AL BALLOTTAGGIO

IL 21 e 22 GIUGNO VAI A VOTARE AL BALLOTTAGGIO
ORA FACCIAMO VINCERE DELBONO


ELEZIONI PER IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

ELEZIONI PER IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA
VOTA BECCARI - PER LA CITTA' DOVE VOGLIAMO VIVERE

Elezioni al Parlamento europeo del giugno 2009